Archivio per Categoria Poesia

DiMike*01

Un amico speciale

Da quando ti ho trovato

Non ti ho più lasciato.

Sei il mio amico del cuore

A tutte le ore.

Quando sono triste mi illumini

Con le tue parole, come il calore del sole.

Sei uguale a me, perciò non posso vivere le mie giornate senza di te.

Sei bravo, altruista e gentile,

per questo ti voglio tanto bene e

non ti farò più uscire dal mio cuore.

Ridiamo scherziamo e ci divertiamo

Ogni volta che ci vediamo.

Noi condividiamo momenti belli e brutti,

le nostre vite camminano sullo stesso binario,

nella stessa direzione.

Il tempo ci fa crescere insieme e un giorno

Saprò che bella infanzia colorata ho avuto.

A volte le parole pesano più dei gesti

E con questa poesia

Voglio che resti !

Grazie di esistere amico mio !

Daniele MORTILLARO– Calsse 5^ – Istituto Comprensivo Stabilini

DiMike*01

L’aurora

Lo sciabordio delle onde

faceva eco al rumoreggiare dell’attesa.

In lontananza il ruggito della guerra.

E tu, in balia degli avvoltoi di turno,

con le tue scarpe troppo strette

e il fagotto tra le mani,

puntavi gli occhi neri al cielo

invocando il dio dei mari.

La notte grondava ansia e paura.

Eravate in tanti,

troppi,

sul ponte ammassati come stracci.

Il tempo scorreva lento e bagnato.

La barca rollava come giostra

e tu trattenevi il fiato facendoti leggero,

il tuo fagotto stretto tra le braccia.

Albeggiava appena,

quando accarezzavi con lo sguardo

il volo dei gabbiani,

vagheggiando il tuo futuro.

E fu in un battito di ali,

che vedesti fluire la tua vita verso il nulla,

precipitando nelle acque gelide e salate.

Ma quando, ebbro di stanchezza,

tentasti quell’ultima bracciata,

una mano bianca si tese ad afferrar la tua.

Ricordi quel cielo color lavanda?

Emilia MICHINIMARZO 2015

DiMike*01

Lo specchio dell’ascensore

Era na vita… che nun salivo l’ascensore

e nun provavo … sta benedetta stretta al cuore

nel trovamme de fronte… quell’avaro specchio.

ODDIO – me so’ detto – già ssò così vecchio?

Quattro capelli grigi e baffi bianchi

era el riflesso che’mme trovai davanti.

Volsi de lato la testa pe… fuggillo via

ma’mme s embrò… fosse vigliaccheria

me misi allor de novo in posizione

col coraggio de la…. rassegnazione

col’occhi fissi e…in tono de sfida

je dico a quell’anziano: “su sorrida”.

Fù pronto ad obbedire a li miei gesti

che’sse alternavan sempre più svelti

smorfie e sberleffi…sberleffi e smorfie

finchè le guance diventaron gonfie

all’improvviso… me fermai de botto

sentendomi un po’ fesso e’n poco tocco

anche “LUI” fece altrettanto co sgomento

e così restammo… pe’qualche momento

la gabina intanto… al piano era arrivata.

E mentr’esscivo… me scappò na gran risata

sarà stato d’istinto… sarà stato d’impulso

ma…. ERA NA VITA che non ridevo de gusto.

Mariano